Sunday, April 12, 2009

Allegorie ed effetti del Buono e Cattivo Governo

Le due Allegorie ed effetti del Buono e Cattivo Governo, dispiegati su tre pareti opposte per una lunghezza complessiva di circa quattordici metri ciascuno, più i sette metri e settanta dell' Allegoria del Buon Governo sul lato breve della sala. Fu uno dei primi messaggi di propaganda politica in un'opera medievale.

Nell'Allegoria del Buon Governo la Giustizia è assisa in trono sulla sinistra, con una grande bilancia, sui cui bracci due angeli amministrano premi e punizione: per esempio quello di sinistra con una mano decapita un uomo, con l'altra ne incorona un altro. La Giustizia guarda in alto, dove vola la Sapienza, che la istruisce. Sotto la Giustizia sta seduta a un banco la Concordia, diretta conseguenza della prima, che dà ai cittadini le corde per muovere i piatti della bilancia della giustizia. Il corteo di cittadini va quindi verso il simbolo di Siena, la lupa con i due gemelli, sopra il quale si emana il Buon Governo, rappresentato da un monarca in maestà. A lui i cittadini offrono la corda per manovrare la Giustiza. Il Buon Governo è protetto dalle tre Virtù teologali (Fede, Speranza e Carità), mentre ai lati del trono, su un sedile coperto da splendide stoffe, sono assise in varie pose le personificazioni della Giustizia, della Temperanza, della Magnanimità, della Prudenza, della Fortezza e della Pace. Famosa è la figura della pace, mollemente semisdraiata in una posa sinuosa, con un rametto di ulivo in mano. Nell'angolo destro il pittore sistemò, con un disegno acutamente realistico, una serie di prigionieri scortati da guardie a cavallo. Essi rimangono fuori dalle mura che si ergono a fianco della lupa.









Diretta emanazione dell'allegoria è l'affresco degli Effetti del buon governo in città e in campagna sulla parete successiva, che doveva rappresentare con un esempio eloquente gli obiettivi dei governanti della città.

A sinistra un città magnificamente dipinta (la stessa Siena, come dimostra il campanile e la cupola del Duomo che spuntano nell'angolo in alto a sinistra) è popolata da abitanti laboriosi, ben edificata e gaia, come sottolinea l'elegante girotondo di fanciulle.









A destra si dispiega la campagna, dove merci e persone viaggiano in sicurezza, la terra fertile viene coltivata, i giovani vanno a caccia, mentre in aria vola la personificazione della Sicurezza, che regge un delinquente impiccato









e un cartiglio:

"Senza paura ogn'uom franco camini
e lavorando semini ciascuno
mentre che tal comuno
manterrà questa donna in signoria
ch'el alevata arei ogni balia"



L'affresco dell' Allegoria ed effetti del cattivo Governo è più danneggiato, con diverse zone interessate dalla caduta della superficie pittorica. Dipinto in maniera speculare a quello del Buon Governo, doveva permettere il diretto confronto didascalico con l'affresco sulla parete opposta. Un diavolo simboleggia la Tirannide, sul quale volano Avarizia, Sperbia e Vanagloria; della sua bestiale corte fanno parte Furore, Divisione, Guerra, Frode, Tradimento e Crudeltà. Ai suoi piedi la Giustizia legata è tenuta da un individuo solo (non dalla comunità). La città del Cattivo Governo è crollante e piena di macerie, perché i suoi cittadini distruggono piuttosto che costruire, vi si svolgono omicidi, innocenti vengono arrestati, le attività economiche sono miserabili. La campagna è incendiata ed eserciti marciano verso le mura. In cielo vola il sinistro Timore.

Nel dipingere le scene Ambrogio ricorse a stratagemmi fini, per esempio nel Buon Governo la prospettiva e la luce sono costruite in modo da mostrare serenamente la città fino in profondità, mentre la scura città del Cattivo Governo dà subito una sensazione di disarmonia, con tetri edifici che bloccano la visuale.

Nell'affresco venne rappresentato il paesaggio rurale ed urbano, quasi assoluta novità nel panorama artistico dell'epoca (presente già in alcune miniature di ambito federiciano, ma molto più stilizzato), con una cura del dettaglio, una vastezza ed una credibilità mai toccate finora. Tuttavia questa rappresentazione non era fine a se stessa (volontà di portare una testimonianza di un paesaggio) ma fa parte di un preciso messaggio politico, veicolato dal paesaggio: la campagna qui illustra allegoricamente un concetto (di effetto di un regime politico), non "un" paesaggio.

Ambrogio Lorenzetti
Palazzo Comunale di Siena

No comments: